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giovedì 16 ottobre 2014

Mantra da corsa...

Mantra è l’ennesimo termine sanscrito che propongo e significa, tra le tante cose, strumento per pensare”.  OM è forse il mantra più noto, e rappresenta un suono primordiale. Anche  gli  Hare Krshna e la loro canzone la conosciamo tutti! (il link è alla versione del film Hair). Per esteso, ogni religione ha le sue forme di mantra (il rosario ne è un esempio). Proprio perché sono “parole di energia” e aiutano a tendere verso qualcosa di trascendente.

Un mantra è una forma di meditazione e, nello yoga, è un mezzo che si utilizza per orientare corpo, mente e spirito verso la direzione scelta.  Per questo motivo, un mantra non si canta, si vibra!  Sia quando  a voce alta, sia quando scandito mentalmente. Vibrare implica tenere una posizione
ferma, comoda e con la schiena dritta, consapevoli del respiro ritmico e lungo, Poi stare in ascolto della qualità e intensità della vibrazione, in alcuni casi curando la posizione delle labbra e della lingua nell'emettere il suono.

Come agisce un mantra? Innanzitutto, ogni suono, ogni parola produce una vibrazione fisica che fa reagire il corpo e gli organi interni. Basti pensare che il movimento della lingua stimola punti sul palato, innescando risposte  reattive fisiche. E poi, ogni suono ha una vibrazione emotiva, pensiamo all’effetto di un insulto o di sentire gridato il proprio nome. 

Dedicarsi alla pratica di un  mantra implica stare con se stessi, e l’effetto è di calmare la mente, i pensieri, migliorare la concentrazione. Si può iniziare con un minuto e poi via via…

E credo che ai runner  farebbe bene,  un mantra non  è poi una cosa così diversa e lontana. Noto sempre che, nei, resoconti delle gare , oltre a tempi/spazi/ritmi, rabbie e/o ringraziamenti, c’è il tema dell'auto-incitamento “ce la posso fare..celapossofare celapossofare" magari ripetuto mentalmente fino al momento in cui si riesce a riprendere il ritmo. 

Ma "celapossofare"  è un mantra?? Tecnicamente e da un punto di vista ortodosso, no… ma mi piace pensare che sia un'esperienza simile... In quel momento, corpo e mente agiscono all’uniscono, scanditi dal suolo e dal movimento fisico, il respiro affannoso sicuramente, ma regolare. Ecco; recitare un mantra non è poi una cosa diversa...

La prossima volta che siete stanchi e affaticati, che non avete voglia di correre, provate a sedervi comodi, anche su una sedia, oppure in Vajrasana o sdraiati in Shavasana, e ripetete mentalmente la vostra frase incitazione, magari quella ripescata dall’ultima gara. E notate cosa vi succede...

Se volete fare una prova con i mantra “veri e propri” adesso abbiamo una possibilità in più, ovvero Youtube! Sentire un nastro registrato aiuta, e amplifica la vibrazione.

 Io vi metto i link ai miei mantra preferiti, tipici del Kundalini yoga, dove i mantra sono alla base della pratica, quindi sono stati  remixati proprio per il piacere di vibrarli durante la pratica. Ed ecco SA TA NA MA (nulla di demoniaco… please) , sillabe che significano, rispettivamente ; infinito, vita, morte rinascita. Un inno alla ciclicità, come è per noi superare un traguardo e  prospettarne un altro. E poi ADHI SHAKTI (remix!), energia primaria!

I mantra vanno scoperti e vibrati, ma anche leggere serve a scoprirli. Vi suggerisco il bellissimo capitolo sull’OM di Andrè Van Lysebeth, uno dei padri occidentali dell’Hatha Yoga, nel suo libro “Imparo lo yoga”. E poi quello di Shakti Parwha Kaur Khalsa,”Kundalini Yoga, il fluire dell’energia infinita”.




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