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giovedì 27 novembre 2014

Vrksasana.. l'Albero che è in noi


Continuando a parlare di posizioni in piedi, oggi gioco allo scoperto. L'albero, in sanscrito Vrksasana, credo sia la mia posizione preferita! Quella che mi e' piaciuto imparare e perfezionare. Quella che scelgo per le foto, e credo di avere seminato parecchi alberi in molti luoghi!

Un albero al Lago di Varese
L'albero parte da Tadasana. Vi metto il consueto link allo Yoga Journal per una puntuale spiegazione di questa posizione.

La mia passione per l'Albero non è recente, e solo da poco lo pratico  quasi tutti i giorni. E' un'abitudine nata per avere maggior stabilità nella corsa. Sono una "finta" pronatrice, ho le caviglie coi legamenti allentati e fasulli (definizione dell'ortopedico!), che fanno  "crollare" il piede all'interno quando l'appoggio. 

Poi,, come spesso accade   nello yoga, la pratica regolare di una posizione apre un mondo. 

L'albero mi ha fatto scoprire la sensazione di leggerezza in una posizione di equilibrio, al punto che il mio obiettivo attuale è praticarla a occhi chiusi, con la massima concentrazione in me. E poi quest'asana porta a essere proiettati verso l'alto e, allo stesso tempo, ben radicati a terra. 

Solitamente uso il nome sanscrito per le posizioni, ma per l'albero mi piace usare il nome tradotto
Un baobab in Malawi.
nella mia lingua, per avere sempre evidente il suo valore simbolico. Perché un albero ci stupisce con la sua presenza. Un albero è una grande chioma che poggia su un tronco apparentemente  sottile. Un albero ci nasconde un mondo nella terra, una trama di radici che lo sostengono e lo rendono vivo. Un albero cambia con le stagioni e resta sempre se stesso.

E quindi, in quest'asana, il piede si radica nella terra, la gamba diventa il tronco. E se ci sono problemi di equilibrio, si può  "seminare" l'albero, iniziando a praticarlo  con un appoggio semplificato.

E poi le braccia.... ci sono tante posizioni delle braccia quanti alberi ci sono al mondo! Possono essere tenute come nella mia foto, per il massimo lavoro di equilibrio e di allungamento della schiena. Oppure nel tradizionale saluto, unite davanti al cuore. Ed anche estese di lato, per avere stabilità, oppure allungate in alto..

E quindi.... iniziare un giorno con l'Albero, è un bel modo di riprendere contatto con la realtà e con tutto quello che è cielo e sogno, inclusi i nostri obiettivi nella corsa.  Buona pratica!

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