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SITO CARDATLETICA

martedì 26 maggio 2015

l'intervista ricambiata: Susanna Cesarini

(....continua dall'intervista precedente a Piero Fortunato, che ha chiuso le sue risposte facendomi delle domande.. e da li ripartiamo!)

Ora però mi piacerebbe provare ad invertire le parti. Tu hai intervistato un po’ tutti in Cardatletica… ma chi è Libel?
Libel è il mio nick sportivo! E' nato nel 2000, durante un corso di arrampicata al Terminillo. Ero scarsa a salire, ma impeccabile a scendere dalla parete, e fui definita leggera come una libellula. Da qui arrivò Libbé in romanesco.. e quindi fu trasformato nel più elegante Libel...

Tu corri?
Diciamo che sto riprendendo.... In generale adoro gli sport di resistenza. Mi piace essere da sola, non preoccuparmi della relazione/reazione altrui e costruire i miei progressi con il fisico e con la mente. E mi piace l'incognita di una gara lunga, di cui non è scontato che passerai il traguardo, e dove la sfida è gestire le forze e costruire un risultato. 
Da sempre vado in montagna, escursionismo. MTB e sci di fondo. Ho iniziato a "usare le gare" da un decennio, come motivazione per un allenamento regolare, dato che pratico la vita spericolata di una libera professionista che viaggia e non ha orari. 

Ho iniziato a gareggiare facendo due volte la Marcialonga, la gara più importante d'Italia per lo sci di fondo, 70 km in Trentino. Poi vivendo a Roma ho dovuto ripensarci alla neve... e quindi sono passata alle gare di corsa!




Hai corso?
Ho iniziato a gareggiare dal 2006, facendo soprattutto trail di 20/25 km tra Lazio e Abruzzo. Un approccio molto 'all'amatriciana": pochissimo allenamento, tanto divertimento con gli amici. Durante la settimana, corse lungo la ciclabile del Tevere e nei parchi di Roma. Poi, quasi per scherzo, nel 2009 ho fatto la maratona di Firenze, senza nessuna preparazione. Ne è uscito un 4,33 h (all'arrivo ho pianto dalla felicità), ed è nata la voglia di vedere che effetto avrebbe fatto un allenamento specifico. E nel 2011 ho osato puntare al PB. Ho scelto la maratona di Berlino, ed è arrivato un 4.06 h, inatteso per i miei 51 anni. E dal passaggio sotto la porta di Brandeburgo si è aperta una nuova strada, verso un sogno: la maratona di Boston, l'unica dove il pettorale si guadagna sul campo e il tempo qualificativo per una donna over 50 anni era 4 ore.
 Ho iniziato ad allenarmi con entusiasmo  e.... quindi Padova 2012, quando il mio cronometro ha segnato 3,47 h. Iscrizione a Boston, entusiamo, progetti.... e. in febbraio 2013 il muro: lo stop per metatarsalgia. Persa Boston, persi due anni di lavoro, perso il sogno.
Per la rabbia mi sono riconvertita, potevo solo nuotare e ho puntato alla Travercorta, 5 km di nuoto nel lago d'Orta. Ho preso lezioni di nuoto (non sapevo fare lo stile libero), mi sono comprata una muta e l'ho fatta. Meravigliosa, e non sono arrivata neanche ultima! Inoltre, questa gara è stata la prima in cui Daniele mi ha aspettato al traguardo. Poi.... poi il resto è stato in salita, e senza mai vedere la vetta. La metarsalgia è stata curata male, plantari sbagliati, diagnosi imprecise... Credo di non aver rinunciato a correre solo perchè ho intorno a me ho solo runner.. E poi grazie allo yoga, che ha sostituto l'impegno fisico, e mi ha fatto trovare nuovi obiettivi

Perché alla Cardatletica?
Cardatletica, what else? Mi sono iscritta insieme a Daniele, sapendo che mi sarei trasferita nel Varesotto, ho iniziato con la squadra. Col senno di poi sono felicissima della scelta, mi piace l'entusiasmo che "circola" nei cardatleti e la voglia di fare sempre meglio, di sfidarsi a fare cose nuove e diverse. E poi ho trovato carta bianca per le mie proposte e questa è una cosa rara e bellissima. Quando ho ricevuto la felpa meritoria mi sono veramente commossa. (glisso sul legame d'amicizia con la Visentini e la Zampini family, penso che ci saremmo frequentati anche senza squadra di mezzo!)

Quali sono i tuoi progetti?
Correre!! Ho in sospeso almeno le maratone di Valencia, Reggio Emilia, Tromso, e forse Chicago. Non ho fretta, so che la vita sportiva è data dalla costruzione inesorabile di obiettivi.
Per ora le mie energie sono sul completare il corso di yoga, che mi richiede una pratica quotidiana intensa e mi lascia pochissimo per correre. E' una nuova finestra quasi inattesa,  fondamentale lo zampino di Daniele nell'aprirla. Io pratico yoga da 30 anni ma è sempre stata una cosa mia... da lui è nato lo stimolo di dedicare lo yoga agli altri., per passare benessere a tutti i livelli. E il mio nome spirituale "Seva Simran" (si, n'altro nome....) significa "servire gli altri in connessione col divino".. quindi l'altro progetto è mettere lo yoga al servizio di chi corre.



E poi ci sono progetti di corsa con Daniele: ci abbiamo preso gusto a correre insieme, dopo l'Archerun in Abruzzo, la prossima tappa sarà l'Ecomaratona del Chianti.



Un dettaglio finale: Boston 2013, è stata l'edizione dell'attentato. Mio figlio mi ha sempre accompagnata alle mie maratona all'estero. Se fossi andata, come le altre volte, mio figlio sarebbe stato al traguardo, e proprio nel momento dello scoppio. Non so se il mio infortunio ha salvato me, lui o entrambi. Di sicuro mi ha fatto riflettere su come ogni cosa vada guardata da un'ottica allargata e non solo pensando alle conseguenze del momento....

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